Ciclotimia
La ciclotimia viene considerata una variante minore del disturbo bipolare, che spesso evolve verso il disturbo bipolare di tipo II, o, con minor frequenza, verso il tipo I. Secondo Akiskal, che si basa sul pensiero di Kraepelin, la ciclotimia costituisce il substrato temperamentale dei disturbi bipolari. Si caratterizza per il decorso cronico e per l’elevata frequenza degli episodi, fino al punto che il DSM IV considera come criterio di esclusione della diagnosi di ciclotimia l’assenza di episodi durante un periodo di soli due mesi. Si tratta di episodi di lieve intensità, ma l’elevata frequenza di presentazione e i cambiamenti che li accompagnano finiscono per comportare complicazioni di ordine psicosociale. A molti pazienti ciclotimici viene formulata la diagnosi di disturbo borderline di personalità. In alcuni casi è presente una comorbidità con il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività dell’adulto. Tali pazienti sono caratteristicamente resistenti ai trattamenti con antidepressivi, in particolare ai tricicli, ma anche agli IMAO e rispondono meglio agli stabilizzanti dell’umore.
Sintomi
Nella ciclotimia i sintomi sono simili a quelli del disturbo bipolare, ma sono meno gravi. Gli alti della ciclotimia sono caratterizzati da sintomi di uno stato d’animo elevato (sintomi ipomaniacali), che assomigliano a quelli di mania, ma sono meno gravi. I cicli bassi sono costituiti da sintomi depressivi lievi o moderati. Per i primi due anni dopo che i sintomi iniziano, gli alti ed i bassi della ciclotimia sono meno estremi. Trascorso tale termine, possono diventare più pronunciati. Si possono avere episodi depressivi che soddisfano i criteri dei casi depressivi maggiori. Oppure si potrebbero sperimentare episodi maniacali completi.
Criteri diagnostici per la ciclotimia
Per formulare una diagnosi di ciclotimia, è necessario soddisfare i criteri enunciati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM).
- Avere avuto numerosi periodi di umore elevato (ipomania) e molti periodi di sintomi depressivi per almeno due anni.
- I periodi di stati d’animo stabili di solito durano meno di due mesi.
- I sintomi influenzano in modo significativo la vita sociale, il lavoro, la scuola.
- Non si hanno episodi maniacali, depressione maggiore o disturbo schizoaffettivo, nè allucinazioni o deliri.
- I sintomi non sono causati da un abuso di sostanze o da una condizione medica.