La parte comportamentale del trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo consiste nell’esporre gradatamente il paziente al pensiero, immagine o evento temuto per un tempo superiore a quello normalmente tollerato e nel fare in modo che resista all’impulso di compiere il cerimoniale. Tale tecnica è conosciuta come l’Esposizione e Prevenzione della Risposta (o Exposure and Response-Prevention–E/RP). La procedura E/RP generalmente è accompagnata dall’utilizzo del modeling: il terapeuta mostra alla persona con disturbo ossessivo-compulsivo il comportamento da eseguire. Ad esempio, il terapeuta tocca un oggetto temuto, come la base di una borsa o le scarpe, si passa le mani sui capelli o sui vestiti e chiede al paziente di ripetere tali azioni. Il terapeuta non forzerà nessun esercizio che non sia stato prima concordato.
Il soggetto si renderà conto, così, che l’ansia si placa anche senza eseguire i rituali, solo più lentamente. I comportamenti di neutralizzazione sono, infatti, il risultato di una storia di apprendimento sfortunata e si possono disimparare e sostituire con altri comportamenti. Questo cambierà gradualmente la valutazione del pericolo e attenuerà l’ansia.
La prima regola del trattamento è quindi quella di “evitare di evitare”: questo principio è alla base degli esercizi di esposizione graduata e di prevenzione della risposta.
Sarà necessario, inoltre, interrompere gradualmente qualunque forma richiesta di rassicurazione, imparando a gestire la momentanea ansia associata ai pensieri ossessivi. Attraverso l’esposizione diretta alla minaccia, il paziente impara ad accettare un livello di rischio maggiore che comporta un minore investimento nell’attività preventiva (rituali) e una minore resistenza al cambiamento delle assunzioni di minaccia.